Siamo in piena stagione di vacanze, tante persone, la maggior parte bisogna dire, ha scelto località marine, altri le nostre meravigliose montagne, alcuni, nell’ambito di coloro che amano la montagna, non si limiteranno a passeggiate nel fondo valle ma affronteranno obiettivi più impegnativi ancorché indimenticabili. Parliamo delle persone che affronteranno l’alta montagna. In genere si intende per alta montagna le località che si trovano oltre i 2000 metri sul livello del mare. A questa quota una persona senza particolari problemi di salute non ha alcun problema di salute ma occorre attenzione da parte di chi ha problemi respiratori o cardiaci.
Il discorso cambia quando si affrontano quote decisamente superiori. La pressione atmosferica cala in maniera notevole, provocando innalzamento della pressione arteriosa, l’ossigeno scarseggia provocando problemi di ossigenazione del sangue e conseguentemente dei tessuti, tra cui anche il cervello.
Il nostro organismo riesce a compensare entro certi limiti, adattandosi ma variazioni di quota rapide, come ad esempio con mezzi di risalita, potrebbero non consentire l’adattamento con gravi conseguenze per la salute. Una sindrome tipica è il mal di montagna, pericoloso fino a essere potenzialmente mortale che impone un’immediata riduzione della quota. Non stiamo a descrivere i sintomi precisamente ma se ci si sente “strani”, confusi con il cuore che batte all’impazzata, occorre ritornare con la massima urgenza a quote minori.