Oggi è il giorno definitivo per la scelta della data per il Referendum sulla riforma costituzionale. La decisione sarà presa dal Consiglio dei Ministri, e le opzioni per la data del referendum sono due: 27 novembre, oppure 4 dicembre. E’ proprio la seconda, secondo fonti del Governo, ad essere quella più accreditata. Ma la polemica non si placa in Parlamento: le opposizioni sono infuriate con il Pd che non ha consultato nessuno e sta prendendo decisioni di questo rango in autonomia.
La scelta della domenica del voto, insomma, fa infuriare la polemica. E questo perché tutti, sia i sostenitori del sì che quelli del no, sanno quanto fondamentale sia questo voto. E Renzi cerca di rimarcare: “Non è un referendum sul governo”, anche se molti pensano il contrario. Non è così semplice per l’attuale premier spersonalizzare la questione sulla quale, qualche mese fa, aveva giocato il tutto per tutto.
Il Movimento a 5 Stelle ha le idee chiare sul referendum: come ha sostenuto il sindaco di Roma, Virginia Raggi, nel corso dell’incontro pentastellato a Palermo “Quando abbiamo detto No alle Olimpiadi hanno tremato, ma con il No al referendum vedranno la loro fine”.
Dura anche Forza Italia con Renzi: per Brunetta il premier è “uno spudorato imbroglione” per Scotto ha “scarsissima sensibilità istituzionale”.