Hanno fatto il giro del mondo le immagini da Aleppo di quel piccolo bambino di soli 5 anni Omran, ferito sotto le macerie della sua casa bombardata dagli aerei che stanno cercando di fiaccare lo Stato Islamico soprattutto ad Aleppo, divenuta il centro nevralgico delle operazioni anti Isis. Ebbene, tutti i mezzi di stampa hanno dedicato spazio a questa immagine anche incolpando il governo Russo di bombardare in modo indiscriminato.
Una cosa è vera: che non ci si trova in un conflitto tradizionale in cui si fronteggiano eserciti, che questa guerra, questo è il suo tragico vero nome, vede eserciti regolari fronteggiare un’organizzazione frammista a civili, per cui distinguere chi colpire da semplici cittadini incolpevoli è praticamente impossibile.
Questa è anche la prova che le cosiddette bombe intelligenti in realtà non esistono, non distinguono civili inermi, bambini da chi si vuole veramente combattere. Ma anche questa nuova immagine che tanto commuove e indigna il mondo finirà come quella del bambino morto sulla spiaggia che mosse le politiche mondiali ma, all’indomani dell’ondata di orrore e indignazione, vide la comparsa di muri ai confini. L’immagine del piccolo Omran che a 5 anni non ha mai conosciuto la pace, ferito e spaurito, sarà presto dimenticata.