Sono 30.416 i lavoratori in nero accertati dall’Ispettorato del Lavoro in oltre 50000 aziende tra quelle sottoposte a controllo, un incremento di irregolarità gravi in incremento dell’1,5% rispetto al 2015. Quello relativo all’impiego di personale in nero, invece, segna un aumento dell’8%, sempre in confronto con lo scorso anno.
Notevole anche il fenomeno dell’esternalizzazione irregolare del lavoro, in crescita dell’86% che coinvolge 8900 lavoratori. Anche in incremento del 4% l’impiego di lavoratori con forme par autonome ma con caratteristiche di prestazioni subordinate; Sono, invece, circa 5.840 le aziende cui è stata imposta la sospensione dell’attività in seguito all’accertamento di personale non dichiarato in quantità superiore al 20% di quello presente al momento del controllo.
Si conferma così l’ipotesi di preoccupante incremento del precariato che in questi casi è estremo, irregolare e fuorilegge. La necessità dell’emersione del lavoro nero e irregolare non è più procrastinabile, nell’interesse primo dei lavoratori e in seconda analisi, dello Stato. Appare evidente che le politiche del lavoro perseguite fino ad oggi sono inefficaci e inadeguate alle situazioni lavorative di buona parte del popolo italiano.