Il lavoro “in nero” rappresenta una doppia negatività: in primis i lavoratori operano senza alcuna tutela normativa ed economica, non avendo diritto a malattia, ferie e versamenti contributivi per la pensione e secondo questo rappresenta un’evasione verso lo Stato che viene quantificata dagli esperti in 37 miliardi, una cifra astronomica.
La Regione in cui questo fenomeno ha proporzioni maggiori è la Calabria ma anche la Sicilia è a livelli notevoli: sono oltre 300 mila i lavoratori irregolari in tale Regione, con un valore complessivo superiore a 6 miliardi di Euro. Il problema è che gli Enti che dovrebbero contrastare questo fenomeno sono sotto organico e non riescono, nemmeno volendo, a tenere sotto controllo il territorio con la miriade di imprese, spesso molto piccole che operano nella Regione.
Tenendo conto del potenziale maggiore introito per lo Stato dal contrasto di questo triste fenomeno, forse varrebbe la pena di investire maggiori risorse, anche a tutela dei lavoratori e della loro dignità.