L’assassino di Federica Mangiapelo, Marco Di Muro, ex fidanzato della vittima, ha subito una riduzione di pena da parte della prima Corte d’Assise d’appello di Roma. Quattro anni di meno rispetto alla sentenza di primo grado, dopo il processo con rito abbreviato, riduzione motivata dalla concessione di attenuanti generiche. Federica Mangiapelo, 16 anni, era stata trovata morta sulla riva del Lago di Bracciano nella notte fra 31 ottobre e 1 novembre.
La ragazza era annegata: secondo la ricostruzione degli inquirenti, è stato proprio Di Muro, dopo un litigio motivato dalla gelosia, a spingere la ragazza in acqua e ad annegarla. La mattina dopo la giovane fu trovata cadavere. Inizialmente si pensò ad una morte per cause naturali, e per molto tempo non si riuscì a capire di cosa fosse realmente morta la ragazza.
Dopo l’incidente probatorio, venne constatato che Federica era annegata. Due anni dopo Di Muro fu arrestato per omicidio volontario aggravato. Il 17 luglio del 2015, arriva per lui la prima sentenza a 18 anni di reclusione. Ieri, però, la sentenza d’appello ha ridotto la condanna, scatenando le polemiche di coloro che ritengono che a Di Muro dovesse essere lasciata intatta la pena come da primo grado e che la riduzione non sia giusta.