Oltre alle altre 27 vittime, giorno mesto per i funerali dei due fidanzati trovati esanimi sotto alle macerie dell’Hotel Rigopiano travolto dalla valanga. Mentre ci si interroga se qualcosa non ha funzionato correttamente nei soccorsi che, ormai, sembra assodato siano partiti in ritardo, con la Magistratura che farà il suo corso e accerterà le eventuali responsabilità nell’esito della tragedia, dal pulpito della chiesa di Castignano (Ascoli Piceno) dove si sono svolti i funerali dei due giovani, il parroco tuona: “Sono morti per una turbina. I soldi vanno spesi bene, non mangiati” .
Il parroco Tiziano Napoletani indignato e rabbioso, comunque puntualizza che la rabbia non è un sentimento cristiano, che occorre la misericordia ma ciò non lo esime a sostenere che alcune cose sono incomprensibili e si spinge oltre: “Apprendo che molti mezzi della Protezione Civile sono fermi a causa della burocrazia: facciamo schifo”. Sono parole dure, sentite, quelle del parroco, ancora di più toccanti perché pronunciate da un Ministro di Dio.
Alla cerimonia funebre tanta gente commossa e nel contempo indignata. Spicca una corona di fiori inviata dal Presidente della Repubblica, quella stessa Repubblica che non sa usare bene i soldi, spreca, non funziona e con le sue mancanze provoca la morte di suoi cittadini, semplicemente per incuria.