St Moritz sarà la prima stazione sciistica in Svizzera ad accettare il Bitcoin: sono quasi 200 aziende elvetiche che già accettano il pagamento in criptovaluta, stimolando il trading Bitcoin.
Bitcoin accettato a St Moritz
Novità per il Bitcoin che potrà essere utilizzato per pagare l’accesso alle piste di St Moritz, nel Canton Grigioni in Svizzera La stazione sciistica della valle dell’Engadina sarà la prima in Svizzera ad accettare pagamenti nella criptovaluta più famosa al mondo. Quindi, se qualcuno ha ancora dei dubbi in fatto di fare o meno trading Bitcoin, questa notizia può essere il dato che farà decidere di cedere al fascino delle criptovalute. Il direttore dell’ente turistico Markus Meili, al quotidiano elvetico Südostschweiz, ha dichiarato di non essere affatto preoccupato dello scoppio dell’eventuale e decantata bolla Bitcoin, nonostante il suo valore sia salito da gennaio 2017 da 1000 a 17000 dollari in un anno. Anche perché, indipendentemente dal tasso di cambio, gli operatori turistici devono anche accettare l’Euro. Si tratta di stare al passo con i tempi, visto che si tratta di digitalizzazione dei pagamenti.
Vantaggi pagamenti Bitcoin
Inoltre, il direttore si è soffermato a parlare del vantaggio dell’assenza di intermediari quando si fanno transazioni in Bitcoin, il che equivale a un notevole risparmio in commissioni. Secondo alcuni esperti svizzeri in materia di criptomonete, ci sono poco più di 200 aziende in tutti i settori della Svizzera che accettano pagamenti in valuta digitale. A settembre, la cittadina svizzera di Chiasso, al confine con l’Italia, ha annunciato che sarà possibile pagare in Bitcoin tasse fino a un valore di 250 franchi svizzeri.
E, sempre nel mese di settembre un ristorante di Zurigo chiamato Wurst & Moritz ha inserito il Bitcoin fra le modalità di pagamento oltre ai contanti e alle carte di credito e di debito. Insomma, si amplia la platea degli affezionati di Bitcoin e aumentano anche i luoghi in cui scambiarli con moneta reale. Gli ATM specifici per il Bitcoin sono leggermente diversi da quelli comunemente utilizzati per le monete Fiat: sono dei distributori in cui è possibile introdurre ad esempio contanti, per comprare dei Bitcoin che vengono associati ad uno specifico indirizzo. Mentre in tutto il mondo ci sono sempre più ATM Bitcoin, in Italia è possibile trovarne ancora pochi.
Gli Exchange sono delle vere e proprie “borse” dove vengono eseguite centinaia di compravendite al minuto, fra tutti i partecipanti in maniera indipendente. Come nei comuni Exchange è possibile ottenere una valuta in cambio di un’altra, negli Exchange di Bitcoin è possibile acquistare o vendere Bitcoin. I portafogli Bitcoin servono solitamente per custodire i propri Bitcoin: un portafogli è difatti l’insieme degli indirizzi Bitcoin e delle chiavi d’accesso a questi. A differenza degli Exchange, i portafogli vengono solitamente utilizzati per servizi di custodia e non consentono servizi di compravendita.
Rischi pagamenti in Bitcoin
Ma questo non significa che in Svizzera siano stati accolti i pagamenti in Bitcoin a braccia aperte. Sono in tanti ancora scettici verso la moneta digitale, anche perché ancora poche persone usano questo sistema di pagamento in Europa, mentre per gli operatori sarà un lavoro titanico, in quanto si deve controllare ogni mattina nei sistemi di cambio per controllare ed eventualmente aggiornare il tasso di cambio, portando via del tempo, vista la mole di lavoro.
Inoltre, le brutte sorprese possono nascondersi dietro l’angolo sia per i consumatori, sia per gli stessi operatori sciistici e turistici elvetici. Si prevedono attacchi hacker alla scomparsa di denaro dal proprio wallet, il portafoglio virtuale. Certo, i sistemi informatici delle blockchain Bitcoin sono affidabili, ma anche una sola possibilità su mille è sempre un pericolo. Il paradosso è che la moneta comune, quella che circola nei negozi ma vincolata agli Stati, può certo essere contraffatta, ma ha dei sistemi di sicurezza per poter riconoscere le frodi. Ovviamente, Bitcoin non potrà essere contraffatto, ma essendo virtuale e quindi formata da codici informatici, può essere hackerata senza problemi. Pertanto, qualora si diffondesse questa forma di pagamento e accettazione negli store e negli esercizi commerciali, bisognerà pensare a delle contromisure efficaci per evitare le frodi informatiche.